Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

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Vita genuina di montagna ... Voltois UD

giovedì 16 ottobre 2008

Cavolo cappuccio stufato


Cavolo cappuccio
Le OriginiConosciuto fin dall'antichità, il cavolo (Brassica oleracea) era considerato sacro dai Greci, mentre i Romani lo utilizzavano per curare le più svariate malattie e lo mangiavano crudo, prima dei banchetti, per aiutare l'organismo ad assorbire meglio l'alcool. Non solo, a Roma si attribuiva al cavolo il potere di scacciare la malinconia e la tristezza. Consumato dalle popolazioni marinare il cavolo, assieme alla cipolla, era l'alimento tipico degli equipaggi delle navi utilizzato per compensare le diete povere durante i viaggi per mare.


CAVOLO CAPPUCCIO STUFATO
1 cavolo cappuccio (quello che si usa per fare i crauti)
1 cipolla bionda grande
2 spicchi di aglio
semi di cumino
5 bacche di ginepro
2 cucchiai bechamella soda (non avevo panna)(con la panna ci vuole un poco di farina per addensare il sughetto.
olio
sale e pepe q.b.

Affettare il cavolo con la mandolina.
Affettare sottilmente la cipolla a mezze rondelle e gli spicchi d’aglio a rotelline.
In una casseruola versare l’olio e tutto a freddo accomodare la cipolla e il cavolo.
In casa avevo salame e speck che non sarebbero stati consumati subito, li ho arrotolati su se stessi e li ho inseriti in mezzo al cavolo per insaporire la pietanza.
Coprire a filo con brodo vegetale, portare a bollore e prima di abbassare la fiamma aggiungere un poco di cumino e le bacche di ginepro, coprire e cuocere finchè il brodo si sarà asciugato.
Aggiustare di sale e pepe e unire la bechamella (serve per addensare il puccino).
Servire con fettine o arrosto di maiale.

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