Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

venerdì 21 marzo 2008

Pane di ramerino con LM (lievito madre)














PANE DI RAMERINO CON LM
Pane di ramerino

150g lievito madre

200 g manitoba
300g farina 00

100 g di latte tiepido

100 g di acqua tiepida

2 cucchiai di rosmarino fresco6

0 gr. di olio extra vergine di oliva

un cucchiaino di sale fino

100 gr. di uva sultanina

1 uovo per spennellare

Mettere a scaldare l'olio e farvi soffriggere dentro il rosmarino.
Impastare tutti gli ingredienti:
le 2 farine setacciate, il lievito madre, il latte, l'acqua, l'olio aromatizzato con le foglie di rosmarino e il sale. Lavorare bene l'impasto e metterlo a lievitare fino al raddoppio in un luogo ben riparato (circa 6 ore).
Riprendere in mano l'impasto e aggiungervi l'uvetta precedentemente lavata.
Formare dei paninetti da circa 50g l'uno.
Accendere il forno.Quando quest'ultimo raggiunge i 200 gradi, spennellare la superficie dei paninetti con dell'uovo sbattuto e infornare per circa 20 minuti, mettendo sul fondo del forno una teglietta di acqua per i primi 10 minuti.
Foto e ricetta di Virginia Portioli di Cucinait

giovedì 20 marzo 2008

E' primavera
















Se una rondine non fa primavera, vi presento una famigliola intera con l'augurio che facciano tornare le stagioni come un tempo.







Oggi 21 marzo, primo giorno di primavera ... sembra che sia tornato l'inverno, c'è neve in Toscana, Umbria e più giù. La neve è prevista anche sulle nostre montagne sino a quota 700 mt fra sabato e domenica e dopo giornate con temperature elevate, siamo tornati a picco nel freddo dell'inverno.

mercoledì 19 marzo 2008

Auguri di Pasqua













Arrivederci ! lascio riposare il pc per qualche giorno perchè le pentole mi aspettano !



auguro a tutti BUONA PASQUA





foto http://www.stockfood.it/

PASQUA ALTA ? PASQUA BASSA ? QUESTO IL DILEMMA
Dipende da Equinozio e Luna.
Solo coloro che hanno compiuto 95 anni possono aver già festeggiato la ricorrenza il 23 marzo, infatti era dal 1913 che la Pasqua non cadeva in questa data.
Ed ecco dove sta il dilemma, si dice Pasqua alta o bassa ? Dai pareri si notano diverse discordanze sull’argomento.
Va detto che Pasqua, a differenza del Natale, è una festa mobile:
nell’anno 325, durante il Concilio di Nicea, hanno stabilito che la Pasqua doveva cadere, da quel momento in poi, nella prima domenica successiva al “primo plenilunio della primavera” che nell’antichità era stato fissato al 21 marzo.
Oggi sappiamo che può essere anche il 20 o il 22 marzo e proprio il fatto che la Pasqua è determinata sia dall’equinozio di primavera, sia dalla luna piena, la concomitanza di questi due eventi può accadere fra il 20 marzo e il 25 aprile..
Non tutti condividono la definizione di alta e bassa nello stesso modo; quando cade in marzo, secondo i sacerdoti è alta in quanto è sistemata in alto nel calendario, ma c’è anche chi sostiene che è bassa in quanto viene prima.
Siamo certi che i proverbi assicurano che: “Pasqua venga quando vuole, tanto viene sempre con l’erba e le foglie”, nel senso che è ormai primavera anche se anticipata.
Quell di quest’anno è una data da ricordare poichè per ritrovarla di nuovo al 23 marzo, dovremo aspettare il 2160, mentre nel 2285, Pasqua è addirittura anticipata al 22 marzo.
La saggezza popolare vuole che quando la festività cade in marzo, non crea problemi, mentre quando ricorre il 25 aprile, sono guai; in effetti sempre la tradizione dice che: “quando San Marco Pasquina (il 25 aprile è la festa di San Marco), tutto il mondo va in rovina”:
Nel 2011, la Pasqua cadrà il 24 aprile il 25 sarà Pasquetta, la scamperemo per un soffio. Purtroppo tutti ricordano che l’ultima volta che è venuta il 25 aprile, era il 1945 in piena guerra in mezzo ai bombardamenti. Questa credenza va presa con le pinze, poiché sta all’uomo decidere della guerra e della pace, non certo al plenilunio dell’equinozio di primavera.
Curiosità molto interessante di quest’anno:
il 25 marzo, la liturgia cristiana ricorda la festa dell’annunciazione del Signore e quindi, paradossalmente Pasqua, la resurrezione, viene prima dell’annuncio della nascita di Gesù. Naturalmente, fra una data e l’altra, ci sono 33 anni di distanza e cioè la vita di Cristo.

Brasàt di mùsc - brasato d'asino













BRASÀT DI MÙSC
Brasato d'asino

1 kg Muscolo di coscia di asino
1 lt vino rosso Raboso
1 cipolla
4 chiodi di garofano
1 pezzetto di cannella
1 foglia di alloro
2 spicchi di aglio
2 cucchiai di strutto
Mettere la carne in una insalatiera capiente, coprirla di vino e unire la cipolla tagliata in 4, gli spicchi di aglio schiacciato, la cannella, i chiodi di garofano e l’alloro.
In una casseruola (meglio ancora una pentola di coccio), sciogliere lo strutto e sfrigolare la cipolla della marinatura tagliata a pezzetti e l’aglio.
Quando comincia a imbiondire unire la carne e lasciarla rosolare da tutte le parti.
Versare tutta la marinatura, lasciarle prendere il bollore, coprire come facevano le nostre nonne mettendo un foglio di carta paglia sotto al coperchio, abbassare la fiamma e cuocere piano piano per non meno di 4 ore.
Quando è cotta, togliere la carne e avvolgerla in un foglio di alluminio, in questo modo, raffreddando, mantiene tutti i suoi sapori.
Passare il sugo con il minipimer e se fosse troppo liquido, aggiungere un poco di farina sciolta in poca acqua calda.
Tagliare la carne fredda a fettine e riscaldarla nel suo sughetto.
Accompagnare con una polentina tenerina.

Foto www.stockfood.it

Frittelle mie









FRITTELLE MIE

300 gr. di farina bianca
50 gr. di zucchero
50 gr. di uva sultanina
30 gr. di frutta candida
30 gr. di pinoli
3 uova
limone
latte
rhum40 gr.
lievito di birra
strutto o olio per friggeresaleSciogliete il lievito di birra in un pò d'acqua tiepida con un pizzico di sale e due cucchiai di farina.Fate ammorbidire l'uva sultanina in un bicchierino di rhum. In una terrina, mescolate tre tuorli battuti con lo zucchero, un pizzico di sale, la buccia di limone grattugiata, la farina, il lievito ed il latte necessario ad ottenere un composto cremoso.Amalgamate l'impasto con l'uva sultanina, la frutta candita tagliata a dadini piccoli, i pinoli; lavorate sino a che gli ingredienti saranno tutti mescolati. Fate riposare il composto per circa un'ora in un luogo tiepido lontano da correnti che potrebbero interrompere la lievitazione.Friggete, versando a cucchiaiate il composto in una padella con abbondante strutto o olio caldo. Sgocciolate con il mestolo forato le frittelle quando sono dorate, ponetele su una carta assorbente e servitele spruzzate di zucchero, sia calde che fredde.

Frittelle ubriache















FRITTELLE UBRIACHE

1/2 KG di farina
150 g di zucchero
4 uova
1/2 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
scorza di 1 larancia grattugiata
1 pizzico di sale
1/2 bicchiere di grappa
zucchero a velo
Mescolare lo zucchero con le uova finchè diventa tutto spumoso, aggiungere la scorza dell'arancia grattugiata, un pizzico di sale, il latte e la grappa.
Amalgamare bene e unire poco per volta la farina setacciata con il lievito.
Continuare a mescolare, sino ad ottenere un composto omogeneo e non troppo sodo.
In un tegame portare al fumo giusto l'olio e versare l'impasto a cucchiaiate. (meglio cuocerne poche per volta)
Man mano che si gonfiano, scolarle su carta assorbente da cucina e poi, ancora calde sistemarle su un piatto da portata e cospargerle con zucchero a velo.

Sono ottime anche con la buccia di cedro

Frittole alla veneziana di nonna B









FRITTOLE alla veneziana di nonna B
di Rosy
Ingredienti per 6 persone
500 g di fior di farina
2 bicchieri di latte
2 uova
130 g gocce di cioccolato
80 g di zucchero
40 g di lievito di birra
2 bicchierini di grappa
la scorza gratuggiata di un'arancia (solo la parte arancione)
un pizzico di sale
strutto per friggere
zucchero vanigliato

Sciogliere il lievito di birra in mezzo bicchiere di acqua tiepida.
Mescolate in una terrina: la farina, le uova, il latte, lo zucchero semolato, la scorza dell'arancia tritata, un pizzico di sale.
Mescolare bene ed unire il lievito di birra sciolto e la grappa.
Amalgamare il tutto e coprire con un canovaccio.
Lasciare lievitare per 5 ore circa, in un luogo tiepido.
Dopo la lievitazione, mescolare bene e se l'impasto è poco fluido, aggiungere latte.
Scaldare l'olio in una padella e versare la pastella a cucchiaiate.
Scolarle su carta assorbente,sistemarle in un piatto da portata e spolverizzarle con zucchero a velo

Festa del papà e storia-San Giuseppe e ricetta





















ORIGINI DELLA FESTA DEL PAPÀ

La ricorrenza della Festa del Papà, è il 19 marzo lo stesso giorno della Festa di San Giuseppe protettore dei poveri, gli orfani e le ragazze nubili,
San Giuseppe era falegname e quindi è anche protettore dei falegnami che da sempre sono i promotori della sua festa.

Come al solito, questa usanza arriva dagli Stati Uniti dove iniziarono questo particolare festeggiamento ai primi anni del 1900, quando una giovane donna volle dedicare una giornata speciale al suo papà.In principio la festa ricorreva in giugno proprio il giorno del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata.

Quando giunse in Italia si decise di festeggiare il giorno della festa di San Giuseppe.

Nacque come Festa Nazionale, gli uffici, le fabbriche e le scuole facevano vacanzae tutto era chiuso, tuttavia in seguito fu abrogata ed oggi, nonostante sia tornato un giorno lavorativo, l’usanza è rimasta radicata ed è un’occasione per le famiglie e soprattutto per i bambini, di festeggiare i loro papà.

In questa festa del 19 marzo, si mantengono due manifestazioni celebri, che si celebrano un po’ in tutte le regioni d’Italia:I falò, perché San Giuseppe coincide con la fine dell’inverno e si è sovrapposta airiti pagani del passato per la purificazione agraria.

In questa occasione si bruciano i residui del raccolto sui campi e grandi cataste di legno vengono accese in piazza, quando il fuoco sta per spegnersi i più temerari lo scavalcano con grandi salti e intanto le vecchiette filano e cantano inni per San Giuseppe.

Mentre fuori le cataste bruciano, le giovani donne e mamme preparano le zeppole, le famose frittelle che cambiano ingredienti e nome, da regione a regione.

Questi dolci sono il piatto tipico della Festa di San Giuseppe.In Lombardia si chiamano più semplicemente Frittelle o Tortelli di San Giuseppe e, ecome al solito, ogni famiglia ha la sua ricetta.

A SAN GIUSEPPE si preparano i Tortelli che assumono diversi nomi, da regione a regione.

Quella che vi trascrivo, è la versione di Giuseppe Fontana, noto Chef del famoso Ristorante Savini della Galleria Vittorio Emanuele di Milano.


I TORTEI A LA MILANESA
In d’ona cazziroeula, ma de ramm
fa buj mezz liter d’acqua misuraa,
cont on stecc de vaniglia, on gram de saa,
butter on etto, zuccher trenta gramm.

Pena la bui tirala indree dal foeugh
mettegh trii etti e mezz de farina
ben sedazzada e de la pusse fina
e, cont un cugiaron ben fòrt de coeugh,

fa ona polenta lustra e senza fraa.
Mettela a foeugh ammò per minga men
d’on des minutt e fala coeus ben ben,
seguitand a impastala col cugina.

Quand lìè còtta, vojala in d’on baslòtt
a fiadà on tri minut, poeu dent on oeuv
e impastel, dent on alter de bell noeuv
e impàstel, dent on olter e dagh sòtt.

remèna, dai messed a pu non pòss
vun a vun ghe se va den on vott almen.
Pu la pasta l’è lavorada ben
pù i tortei sortiran e bon e gròss.

Chi la pasta l’è pronta. Per fai coeus
ghe voeur padella larga e òli fin
e de mettei giò a òli tevedin
per fai fiorì ‘me i roeus.

Mettei in l’oli a cugiaa, lassai levà
adasi rimovendei dent per dent,
e quand poeu in bie sgonfi, bei s’cioppent,
sforza el fornell e svelt fai indorà.

Sin per un vott mè l’è sta dose chi
conven ciappà on para de padell:
vuna calda per fai levà bell, bell,
l’altra bujenta per fai colorì.

La pasta poeu, per ves el pont, sicura,
l’ha de ves ben ben liscia e tenerella
e menada on poo prim de andà in padella
giontantegh anmò on oeuv se l’è on poo dura.

Sortiran bei e bon fasend inscì.
Portai cald, ma ben cald, inzipriaa
con el zuccher, al vell quell vanigliaa.
E… fen pur ona pell anca per mi ! …
Giuseppe Fontana – Chef del Ristorante Savini - Milano

martedì 18 marzo 2008

Crostoni di Praga e uova di quaglia











CROSTONI di PRAGA e UOVA di QUAGLIA

6 fette di pane toscano
6 ovette di quaglia sode
Per la crema
200 gr di prosciutto di Praga
100 gr di ricotta
2 cucchiaio maionese
foglioline di maggiorana per decorare
Nel mixer versare la ricotta, il prosciutto tagliato grossolnamente e la maionese.
Frullare sino ad ottenere una crema soffice.
Tagliare a fette il pane toscano, dividerle a metà e tostarlo nel forno.
Riempire la sac- a- poche con la crema e formare dei nidi sopra al pane tostato, lasciando un incavo in mezzo.
Sgusciare le uova di quaglia rassodate e metterne uno in ogni nido.
Guarnire con foglioline di maggiorana fresca.

Ovetti sott'aceto










Un tempo questa preparazione si trovava comunemente nelle osterie, sul bancone della mescita.

In genere era un piccolo stuzzichino che i carrettieri ed altri viandanti gustavano con un generoso bicchiere di vino; ora ve li propongo come stuzzichino da inserire fra gli antipasti di un pranzo o di un buffet.

OVETTI sott'ACETO

24 uova di quaglia

1 litro di aceto di vino bianco

2 chiodi di garofano

3 bacche di ginepro

1 cucchio di zucchero

1 cucchiaino di senape in grani

1 cucchaino di pepe colorato misto in grani

1 peperoncino rosso dolce

sale

Lavare le uova delicatamente, adagiarle in un unico strato in una larga casseruola e ricoprirle di acqua fredda salata. Da quando inizia il bollore calcolare 4 min.di cottura. Raffreddarle subito sotto l'acqua corrente e sgusciarle.

Preparare in un tegame l'aceto con lo zucchero, le spezie ed il peperoncino tagliato a rondelle. Cuocere a fuoco moderato per 10 min. Mentre il liquido si raffredda, sistemare le uova nei vasetti, coprirle con l'aceto speziato, in modo che ci siano almeno un paio di cm in più di liquido.

Chiudere ermeticamente i vasetti e lasciare in frigo per almeno 2 giorni.

Le spezie servite per aromatizzare l'aceto, possono essere versate nei vasetti o si possono togliere a piacere e a gusto.

Zafferano notizie e ricette



ZAFFERANO è un PERFETTO ELISIR di GIOVINEZZA


Colora allegramente le vivande cucinate, dal famoso risotto al pesce, ai dolci donando un tocco di classe che insaporisce ed aromatizza.
E’ amico della salute, poiché contiene vitamina C e antiossidanti.
Il suo costo elevato, è dovuto alla lunga e delicata lavorazione, tant’è che per estrarre la preziosa polvere dai pistilli ci vogliono 500 ore di lavoro per ottenerne 1 solo kg di prodotto e per tale peso, bisogna raccogliere dai 130.000 ai 150.000 fiori (al mattino all’alba, prima che spunti il sole).
Ogni forchettata di questo prezioso oro alimentare, si trasforma in un momento di benessere visivo e piacevole per il palato.

CREMA d'ORO di PANGRATTATO

120 g pane grattugiato
2 cucchiai di formaggio Montasio stagionato grattugiato
2 uova
50 g di burro
1 lt di brodo vegetale
1 bustina di zafferano
Sale e pepe nero di mulinello q.b.
In una pentola preparare il burro fuso e tostare il pangrattato.
Togliere dal fuoco, unire il formaggio grattugiato e le uova ben sbattute.
Riportare sul fuoco ed aggiungere piano il brodo mescolando con energia affinchè non si formino grumi.
Quando si è formata una cremina densa, unire lo zafferano e mescolare bene per farlo sciogliere.
Versare nei piatti e ingentilire con una macinata di pepe nero a mulinello.

lunedì 17 marzo 2008

Verze e salsiccia















VERZE E SALSICCIA


Ricetta di nonna B
2 kg di verze
50 g di lardo battuto
1 bicchiere di vino rosso o bianco secco
sale e pepe q.b.
salsicce in quantità a piacere

Lavare bene le foglie esterne della verza, stccate una ad una (Quelle interne basta risciacquarle, sono ben protette da quelle esterne) e tagliare tutto a listarelle.
In un tegame capiente sciogliere il lardo battuto o la pancetta e immergere le verze insieme a poco brodo di carne.
A chi piace, versare anche 1 bicchiere di vin rosso o bianco secco.
Cuocere a fuoco lento per 4 ore, mescolando di tanto in tanto.
Salare e pepare
A mezz’ora dalla fine, unire le salsicce bucherellate e passate in una padella antiaderente per sgrassarle un poco.
Servire ben caldo con polenta.


Frittelle di mais bianco



FRITTELLE DI MAIS BIANCO

500 g di farina di mais bianca

una manciata di uvetta sultanina

zucchero a piacere

la scorza grattugiata di ½ limone

e ½ arancia

½ bicchiere di grappa

6 uova

latte q.b.

olio ex-v di oliva.

Versare la farina nel paiolo con l’acqua in ebollizione, sempre nel solito modo.Mescolare per evitare la formazione dei grumi e cuocere per un quarto d’ora circa.Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare.

Quando è fredda, aggiungere le uova, lo zucchero, la scorza grattugiara di mezza arancia e mezzo limone (oppure a gusto, o uno o l’altro), la grappa e l’uvetta fatta rinvenire nel latte tiepido.Amalgamare per bene gli ingredienti e poi versare l’impasto a cucchiaiate (e poco per volta),in una padella per fritti con olio caldo al punto giusto.

Friggere per bene le frittelle, scolarle e appoggiarle su carta assorbente da cucina.Passarle poi in un piatto caldo, spolverarle con zucchero e servirle

Chips di mais bianco




E' uno stuzzichino che faccio spesso in montagna quando preparo la polenta. Vi metto la foto con la polenta gialla, ma gli stuzzichini fatti con la polenta bianca, sono più coreografici

CHIPS DI MAIS BIANCO


Preparare una polenta con 150 g di farina di mais bianco.
Versare la polenta su carta da forno spennellata di olio e spianarla sino ad un’altezza di 1/2 cm.
Lasciarla raffreddare.
Spennellare anche la superficie con olio.
Con un taglia pizza tagliare dei quadratini regolari.
Spolverare un paio di file di quadratini con paprika, un paio con sesamo, un paio con papavero ecc … secondo i gusti.
Infornare a 200 g, finchè saranno dorati.

domenica 16 marzo 2008

Salsa di olive







SALSA DI OLIVE
400 gr di olive verdi snocciolate,
2 spicchi di aglio ridotti in polpa,
due ciuffi di origano fresco, se è secco basta meno
400 ml di olio extravergine di oliva, sale e pepe.
Snocciolare le olive.
Unire tutti gli ingredienti nel mizer e ridurli a piccoli pezzettini (la salsa nn deve diventare cremosa).
Per ultimo unire l’origano tritato coltello oppure quello secco.
Dare una leggera mixata e versare nella salsiera.
Se fosse troppo asciutta, agiungere olio q.b.
*** Per condire una pasta estiva, per accompagnare un bollito, da spalmare su crostoni di pane e ...

Olive al Martini dry















OLIVE AL MARTINI DRY

Dosi per ogni ½ kg di Olive grosse con nocciolo
7 ½ cucchiai di Martini Dry
5 cucchiai olio ex v olivaù
2 ½ cucchiai succo di limone
Zeste (buccia gialla di limone)
Lavare molto bene le olive per togliere la salamoia.
Metterle in una terrina che le contenga bene,
immerse nell’emulsione preparata,
unire le zeste di limone (buccia di limone solo la parte gialla tagliata a fiammiferi con l’apposito utensile)
e mescolare di tanto in tanto tenendo la terrina in frigorifero.
Prepararle con buon anticipo e lasciarle in frigorifero ad insaporire.


www.essentialoil.in/olive_oil.html

Montasio condito









MONTASIO CONDITO
Antipasto gustoso veloce e sfizioso

2 hg Formaggio Montasio semistagionato
2 hg Formaggio Montasio stagionato
Olio ex v oliva del Garda

Tagliare il formaggio a cubetti di 1 cm circa
Sistemarli in una terrinetta
Spolverarli con origano,
6 bacche di ginepro schiacciate
1 peperoncino spezzettato
Coprire a filo con olio, mescolare e lasciar riposare per una giornata al fresco.
Ottimi come stuzzichini, aperitivi, per accompagnare salumi e …..

foto www.codroipo.it