Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

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Vita genuina di montagna ... Voltois UD

lunedì 13 dicembre 2010

Strudel vecchia maniera di Gisella Mancini

Ho sempre avuto un sacro terrore per la preparazione della pasta da strudel … quando pensavo di prepararla, mi sembrava che si stracciasse in mille pezzettini … e lo so, sono un po’ tardona ma a forza di pensarci, prima o poi arrivo.
L’altro giorno mi è capitato sottomano un post di Gisella Mancini de http://www.ilcortiledellematte.com/
… è stato amore a prima vista e ho fatto finalmente il mio primo strudel con la pasta da strudel (prima usavo sempre la sfoglia o la brisè pronte).
Ecco, me ne sono venuti due giganti, li ho dovuti tagliare per farli stare nel piatto grande da pizza.
Che dirvi, i miei uomini e morosina hanno gradito, fatti sabato pomeriggio, stamane si sono contesi l’ultimo pezzettino da mangiare a colazione.
E’ da rifare con sole mele come ripieno … in fase di preparazione, ho visto nell’armadietto della frutta che ho fuori sul balcone, che c’erano un po’ di banane con la buccia nera ( hanno preso il gelo notturno), dentro erano bianche e belle sode e così ho preferito smaltire quelle.

Strudel alla vecchia maniera di Gisella Mancini http://www.ilcortiledellematte.com/

Pasta da strudel

farina 300 g
uova 1
acqua tiepida 100 g
olio extrav. di oliva, ma leggero, 2 cucchiai (ma volendo, anche olio mais o di riso)
un pizzico di sale

Ripieno: consigliato
mele 1 Kg/1,200 Kg (possibilmente renette)
zucchero 150 g
cannella in polvere 1 cucchiaino colmo
uvetta 100 g
pinoli 100 g (volendo, si possono unire anche noci a pezzetti)
burro 100 g
pane grattugiato fine 80
g succo di limone
zucchero a velo per guarnire.

Impastare bene gli ingredienti della pasta fino a farne un impasto omogeneo ed elastico; formare una palla, avvolgerla nella pellicola e metterla su un piattino dentro una pentola calda, chiusa col coperchio (favorisce il lavoro del matterello)
Preparare il ripieno sbucciando e tagliando a fettine le mele; spruzzarle col succo del limone, unire zucchero, uvetta, pinoli e cannella.
Rosolare in una padellina il pane grattugiato con 80 g di burro (il rimanente, fuso, andrà spennellato sui bordi della pasta prima di chiudere lo strudel).
Stendere la pasta (per comodità io la divido in 2 parti e ci ricavo due strudel: più semplice stendere) su un canovaccio infarinato, tirandola sottile (si deve vedere la trama del canovaccio); aiutarsi anche con le nocche delle mani, passate sotto la pasta e tirandola, sempre con le nocche (le dita potrebbero stracciarla).
Cospargere la pasta col pane grattugiato, e poi col ripieno, lasciando liberi i bordi che andranno spennellati col burro fuso,
Arrotolare aiutati dal canovaccio e far scivolare su una teglia imburrata o su carta da forno.
Se si vuole, spennellare con tuorlo d’uovo battuto con un cucchiaio di latte; infornare a 180° per circa un’ora. ( a doratura)
Servire tiepido o a temperatura ambiente cosparso di zucchero a velo.

RIPIENO mio
Per smaltire le banane, ho messo come ripieno:
800 g banane pulite a rondelle
300 g mele de torsolate e sbucciate tagliate a pezzetti
100 g di uvetta
100 g di noci
Tutto il resto invariato

Strudel cotto

Ripieno arrotolato

Sfoglia trasparente e pronta

Sfoglia tirata gentilmente con le nocche delle dita per non romperla

Si iniziano a vedere in trasparenza il canovaccio

Sfoglia ancora da spianare bene

7 commenti:

gisella ha detto...

Brava, è un'idea quella delle banane...hai fatto bene ad usarle, poi con lo strudel i ripieni, sia dolci che salati, possono essere i più diversi!

Rosetta ha detto...

Sì Gisella, il binomiobanane e poche mele è stato azzeccato.
I miei mi hanno solo detto di non mettere più ne noci ne pinoli, preferiscono tutta frutta tenera.
Perfetto grazie Gisella.
Mandi

Rosetta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Amanda ha detto...

Delicioso strudel. La masa te ha quedado perfecta.
Besitos.
;-D

Rosetta ha detto...

Grazie Amanda, bejios anche a te

pâtes et pattes ha detto...

anche noi lo facciamo così! Che bbbbbuono! H&M

Rosetta ha detto...

Grazie Helga, baciotti sul nasino a Magalì.
Mandi