Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

giovedì 10 maggio 2012

Pesto di sclopit

 Silene, qui lo chiamano : par talian
sclopitt, lo dicono par cjarniel
grisulò, lo dicono chei di For di sòra
Tutti termini dialettali per indicare un'erba meravigliosa usata abbondantemente dai nostri avi



Queste arrivano da forni, sono foglioline tenere e meravigliose, ma non le devo assaggiare così (nature), perchè sono meglio delle ciliegie.



Questo è il pesto che ho preparato, splendido anche su un pezzetto di pane.


PESTO di SCLOPIT
erano pochi 

70 g foglie e cimette di sclopit
30 g formaggio montasio stagionato grattugiato
1 piccolo spicchio di aglio
pepe macinato al momento
sale affumicato di danimarca (grosso)
olio ex v di oliva

Inserire tutto nel tritatutto, L'olio inserirlo a filo sino a formare una crema omogenea.
Io ho condito delle taglietelle freschissime fatte da muà ... la mia amica Maria ha condito del riso lessato e ha detto che il riso le è piaciuto più che non il risotto che fa di solito ... (forse perchè in cottura le foglioline degli sclopit perdono il loro sapore).

*****Per apprezzare la bontà del silene bisogna coglierlo per tempo, ossia
prima che il germoglio prenda a indurire.
Pur se poco usata come pianta commestibile, è una delle erbe spontanee più prelibate, dal sapore delicato e i  teneri germogli si raccolgono in primavera a una lunghezza di 5-6 cm
La spiccatura non rovina la piantina che rigermoglia con facilità ed in continuazione. 
Trovata la giusta fonte per i propri rifornimenti, è bene ricordare il luogo e non estirparla in modo di avere sempre verdura fresca.
Utilizzato per risotti, frittate e se si desidera come verdura cotta è bene
condirla con poco olio ottimo e pochissimo sale.
Niente aceto, soffocherebbe la delicatezza del sapore del silene.

Questa foto non è mia è del web

Questa foto non è mia è del web

martedì 8 maggio 2012

Calamaro mare e monti

Il pesce buono lo troviamo anche quassù, senza svenarci in pescheria. Questo grosso calamaro l'ho fatto ripieno con immensa gioia di tutti.
Purtroppo ho solo la foto del calamaro tagliato, non ho fatto in tempo a scattare le altre, pazienza sarà per la prossima volta.
Il ripieno è a occhio e con quello rimasto ho fatto delle polpettine che ho cotto insieme al calamaro, unendole quasi a fine cottura.


CALAMARO MARE e MONTI
per 4 porzioni

1 calamaro grande (era stato tagliato a metà per togliere la sacca e la testa era attaccata)
1 e 1/2 hg di spek

Per il ripieno:
1 hg di pancetta affumicata
2 uova
pane grattugiato
prezzemolo abbondante
1 spicchio di aglio
la testa del calamaro senza tentacoli
1 cucchiaio di olio
sale e pepe poco

Per il sughetto:
tentacoli tagliati a pezzetti
olive nere al fono
1 cucchiaio di capperi dissalati
3 spicchi di aglio
15 pomodorini punzecchiati
olio q.b.
sale e pepe q.b.

Preparare il ripieno, riempire il calamaro e legarlo in due punti con lo spago da cucina in modo che rimanga unito.
Disporre lo speck in modo da formare un lenzuolino. Appoggiare sopra il calamaro e arrotolarlo per bene.
Versare un poco di olio in un tegame, appoggiare sopra il calamaro facendo attenzione che l'apertura, anche se avvoltolata, rimanga verso l'alto.
Distribuire sopra i tentacoli, le olive, i capperi, l'aglio, i pompodorini e ancora un filo d'olio.
Chiudere con il coperchio e avviare la cottura, appena inizia a sfrigolare abbassare al minimo la fiamma e cuocere piano piano per 40 minuti circa.
Se necessario aggiungere poco brodo vegetale per volta.
Poco prima della fine della cottura, aggiustare di pepe e sale.