Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

venerdì 5 ottobre 2012

Panini allo yogurt

10 anni fa avevo trovato una teglia allungabile veramente versatile e utile, in questa prima foto vedete le mele avvolte nella stagnola, uno strudelino e del pane allo yogurt (di cui vi do ricetta), tutti cotti contemporaneamente.


PANINI allo YOGURT 
Ricetta modificata da: 
Il Pane 100 Ricette tradizionali delle Dolomiti

125 g di farina di segale integrale
125 g di farina di frumento 0
15 g di lievito di birra
25 g di burro fuso
1 yogurt greco (150 g)
60 g circa di latte tiepido
½ cucchiaino di malto di riso
½ cucchiaino di sale fine
1 uovo per spennellare
2 semi di sesamo
3 crusca per la placca

Miscelare le farine, metterle in un terrina e fare una fontana al centro.
Sciogliere il lievito nel latte con il malto di riso, versarli nella fontana, spargere il sale tutto attorno all’incavo, aggiungere il burro fuso e lo yogurt e impastare bene sino ad ottenere una pasta elastica.
Coprirla e lasciarla lievitare al caldo per mezz’ora.
Riprendere l’impasto, lavorarlo ancora un poco sulla spianatoia infrinata.
Dividerlo in tanti panetti uguali e rotondi.
Spennellarli con l’uovo e spolverarli con i semi di sesamo.
Appoggiarli sulla placca del forno cosparsa di crusca, fate in cima un’incisione a piacere e lasciare lievitare ancora per un quarto d’ora circa.
Cuocere in forno già caldo a 180° per 45 minuti.



Questi ottimi panini allo yogurt, li ho mngiati solo io, i miei Orsi hanno sempre preferito il pane bianco.
Al contrario, io sono appassionata di pani con semi e anche pani scuri


Ottimi gnam gnam


Questa è la teglia allungabile, molto comoda.


Plumcake salato olive e pomodorini

Correva l'anno 2002, questa ricetta l'ho copiata dal post di Marina di Coquinaria che a sua volta l'aveva copiata da Paola Ravetta.
Questa ricetta ha avuto talmente tanto successo che vi posso assicurare che ha fatto il giro del globo, perchè so che l'hanno preparata persino in Canadà.
E' una torta salata che preparo spesso in estate e la mangiamo insieme ai nostri amici, con un buon piatto di salumi e formaggi come accompagnamento.
Questa è la prima che ho fatto, naturalmente mi mancavano ingredienti e ne ho aggiunti altri, ma il successo è stato assicurato ... perchè in qualsiasi modo la giri e la volti, viene sempre bene.


Questa è la mia ricetta, con gli ingredienti della foto, il procedimento è uuale a quello di Marina.

PLUMCAKE SALATO OLIVE E POMODORINI
(Paola Rovetta)

4 uova intere
200 gr di farina
1 bustina di lievito istantaneo per torte salate/pizze
50 gr di olive nere snocciolate (io ho usato quelle nere)
150 gr di tonno all'olio di oliva, ben scolato
200 gr di pomodorini datterini
6 cucchiai d'olio d'oliva, sale e origano

Rompete le uova in una ciotola e unitevi l'olio, il sale e abbondante origano. Unite la farina alla quale avrete mescolato il lievito in polvere (mi raccomando controllate che sia quello istantaneo!). Mescolate bene e unite infine i pomodorini interi e le olive intere.
Versate in uno stampo da plumcake (30 cm) oleato.
Cuocete nel forno preriscaldato a 170° per 30' circa. Infilzate il cake con la lama di un coltellino : se esce asciutta, il cake è pronto; altrimenti, prolungate la cottura per qualche minuto. Sformate il cake per farlo raffreddare.
Nota: è un piatto insolito che arriva dalla Francia. E' chiaramente la versione salata del plum cake e lì è diventato un classico, presenta su tutte le tavole da buffet e nei pic nic (ottimo con formaggi e affettati o anche solo salame).



Questa foto e questa ricetta, sono state postate da Marina nel sito di Coquinaria
commento: decisamente molto buono, da abbinare a affettati e formaggi oppure da servire come aperitivo/antipasto ... lo vedrei anche come merenda, per chi ama il salato.

PLUMCAKE SALATO OLIVE E POMODORINI
(Paola Rovetta)

4 uova intere
200 gr di farina
1 bustina di lievito istantaneo per torte salate/pizze
200 gr di olive verdi snocciolate (io ho usato quelle nere)
200 gr di pomodorini datterini
6 cucchiai d'olio d'oliva, sale e origano

Rompete le uova in una ciotola e unitevi l'olio, il sale e abbondante origano. Unite la farina alla quale avrete mescolato il lievito in polvere (mi raccomando controllate che sia quello istantaneo!). Mescolate bene e unite infine i pomodorini interi e le olive intere.
Versate in uno stampo da plumcake (30 cm) oleato.
Cuocete nel forno preriscaldato a 170° per 30' circa. Infilzate il cake con la lama di un coltellino : se esce asciutta, il cake è pronto; altrimenti, prolungate la cottura per qualche minuto. Sformate il cake per farlo raffreddare.
Nota: è un piatto insolito che arriva dalla Francia. E' chiaramente la versione salata del plum cake e lì è diventato un classico, presenta su tutte le tavole da buffet e nei pic nic (ottimo con formaggi e affettati o anche solo salame).
Già che ho ritrovato le mie ricette pubblicate presso Coquinaria, le riporto anche nel mio Diario-blog.
Pubblicata il 23/10 2002 - 
Naturalmente modificata in base a quello che avevo in casa.
Ho messo lo strutto perchè mi piace più dell'olio
il latte anzichè l'acqua,
i semi di lino e le noci anzichè quelli di girasole

Impasto e preparazione treccia

PANTRECCIA con NOCI e SEMI
Ricetta modificata da: il Pane 100 ricette tradizionali nelle Dolomiti

300 g di farina 0 di frumento
200 g di farina integrale di frumento
30 g di lievito
1 cucchiaino raso di bicarbonato
1 cucchiaino di malto di riso
½ cucchiaio di sale
40 g di semi di lino macinati grossolanamente
40 g gherigli di noci spezzettate
250 g di latte tiepido
4 cucchiai di strutto
semi di papavero
1 uovo sbattuto per spennellare
crusca per la placca del forno
Mettere le due farine in una ciotola, mescolarle e formare una fontana al centro.
Sbriciolare il lievito in una cotolina e scioglierlo con un poco di latte tiepido, il malto di riso, e
versarlo nella fontana.
Spargere il sale tutto attorno all’incavo, aggiungere lo strutto, il bicarbonato, le noci e i semi di lino.
Impastare per bene, e lasciar lievitare in un posto caldo per ½ ora.
Lavorare ancora un poco l’impasto sulla spianatoia infarinata, dividerlo in tre pezzi uguali,
formare tre rotoli e ricavare 3 trecce.
Spennellare le trecce con l’uovo sbattuto, cospargerle con i semi di papavero e sistemarle sulla placca foderata con carta forno spolverata di crusca.
Lasciare lievitare sempre al caldo ancora per una 1/2oretta e infornare nel forno già caldo a 180° per 40 minuti


Trecce pronte

ma quanto sono buoni questi pani !


Trecce spennellate con l'uovo sbattuto

Trecce spolverate con semi di papavero

Patreccia cotto

Pantreccia cotto ... ma quanto sono buoni questi pani !!!

Cornetti ai semi di lino

Correva l'anno 2002, scrivevo assiduamente nel forum di www.coquinaria.it, era il periodo d'oro della panificazione e anch'io mi sono lasciata prendere la mano.
Questo è uno dei primi pani che ho fatto, imageseck mi ha cancellato alcune foto, ma quelle valide ci sono.
La ricetta è sempre del libro dei pani altoatesini.
Dovevano esserci i semi di girasole ma avevo quelli di lino e quindi ce li ho infilati ugualmente. I panini sono molto buoni e con lo speck ce li vedo benissimo.




CORNETTI AI SEMI di LINO
con semi di sesamo e di papavero

250 g di farina 0
50 g di farina 00
100 g farina integrale di frumento
50 g farina integrale di segale
50 g di semi di lino tritati
30 g di lievito di birra
¼ di lt di latte tiepido
1 uovo + 1 uovo per spennellare
1 cucchiaio di malto di riso
½ cucchiaio di sale
semi di sesamo
semi di papavero
crusca per la placca del forno
Tempo di cottura, da 20 minuti a 50 minuti, dipende dalla pezzatura.

In una terrina capiente mettere le farine, i semi di lino miscelarli e formare al centro una fontana.
Sbriciolare il lievito in una ciotolina e scioglierlo con poco latte tiepido e il malto di riso.
Distribuire il sale tutto intorno all’incavo, aggiungere il lievito sciolto, 1 uovo e il latte rimasto.
Impastare nella terrina stessa sino ad ottenere un impasto di media consistenza.
Coprire con un telo da cucina e lasciar lievitare in un luogo caldo per ½ ora.
Lavorare l’impasto ancora un poco sulla spianatoia infarinata, e poi dividerla in tanti pezzi grandi a piacere (i miei erano di 100 g l’uno).
Formare delle palle e spianarle con il matterello sino ad ottenere dei quadrati spessi ½ cm.
Arrotolare i quadrati partendo da un angolo, spennellateli con l’altro uovo leggermente battuto e cospargeteli con i semi di sesamo e di papavero.
Appoggiateli sulla placca del forno coperta con carta forno e cosparsa di crusca, dategli la
forma del cornetto e lasciateli lievitare ancora 20 minuti.
Metterli in forno già caldo a 180° per 50 minuti.
Se i cornetti sono più piccoli, lasciateli in forno di meno.
  


Divisione dei panetti da 100 g cad.


Cornetti con semi di sesamo e semi di papavero


Cornetti cotti, ottimi, facili, veloci

giovedì 4 ottobre 2012

Tonco de Pontesel - Brustolin (per correggere)

Queste bellissime foto non sono mie, ai vecchi tempi non avevo la macchina digitale e perciò mi sono avvalsa di San Google per farvi vedere come erano più o meno le case di una volta.
Il balcone era il pontesel e a quei tempi bisognava andare in fondo al pontesel e lì sostava un provvidenziale bagno di fortuna.


Da tempo volevo darvi questa gustosa ricetta trentina, ho conservato a lungo gli ingredienti di nonna Fernanda, una signora Anziana di San Vito di Cognola poco sopra a Trento e anni fa era stata messa nel forum di coquinaria dai miei amici Marina e Alessandro la stessa classica ricetta.
La storia del tonco de pontese  è molto vecchia e curiosa per la sua particolarità, sono sicura che vi piacerà sia la storia che gli spezzatini, che a fine cottura sono veramente fantastici.


Il tonco del pontesel non è altro che uno spezzatino di carni miste e lucanica fresca.
L'origine del nome curioso pare derivi dal fatto che mentre lo spezzatino canonico veniva messo in tavola al nonno scappò un bisogno urgente.
Allora il "bagno" era situato sul poggiolo (pontesel, appunto) e la fame era tanta, per cui tutti si buttarono sul piatto fumante e quando si accorsero che al nonno restava assai poco, l
a mamma si ingegnò ad allungare il sugo con del "brustolin" e del brodo, così anche il nonno potè mangiare il suo Tonco de Pontesel con il Brustolin



BRUSTOLIN

Tritare finemente un bel pezzo di lardo, della cipolla, aggiungere un paio di spicchi di aglio un po' pestati a mano, e rosolare in un po' di olio, o lardo, o burro (c'è che mette solo il lardo, chi solo il burro, ecc.)
Rosolare le carni tagliate a dadi passate nella farina bianca (leggermente più piccoli di quelli usati per lo spezzatino normale) (vitello, manzo, maiale, piuttosto ricche di tessuto connettivo), aggiungere dopo la rosolatura anche una lucanica fresca a fette grossolane.
Aggiustare di sale e pepe.
Una volta rosolata sfumare con un bel bicchiere di vino bianco e tirare la cottura a fuoco lento.
Fai il "brustolin (che è un roux), e aggiungerlo alla carne e completare la cottura lentamente finchè le carni non siano morbidissime, deve esserci tanto ma tanto sugo abbastanza (ma non
troppo) denso.
Io aggiungo un cucchiaio scarso di conserva   stemperata nel brodo durante la cottura, ma non è assolutamente necessario
Si serve con polenta, patate lesse, o polenta di patate



TONCO  DE PONTESEL
per 4 porzioni

250 g di spezzatino di maiale
 250 g di spezzatino di vitello
150 g di spezzatino di manzo
una luganega fresca
50 g di lardo
50 g di pancetta affumicata
2 cucchiai di farina
 mezzo litro di brodo
 un dl di vino bianco secco
un cucchiaio di concentrato di pomodoro
un rametto di rosmarino
qualche foglia di salvia
4-5 bacche di ginepro
una cipolla
olio extravergine di oliva
burro
sale, pepe

1) Fate sciogliere il lardo tritato in una casseruola con un filo di olio;  unite la cipolla tritata fine e lasciatela dorare,  poi toglietela con un mestolo forato e tenetela da parte,  su un piatto.
2) Fate soffriggere la pancetta affumicata tagliata a dadini nella stessa casseruola,  aggiungete  i pezzetti di carne leggermente infarinati e fateli rosolare da ogni parte,  mescolandoli.
Salate,  pepate e aromatizzate con il rosmarino, la salvia e le bacche di ginepro.
3) Rimettete nella casseruola la  cipolla tenuta da parte;  irrorate con il vino, lasciate evaporare e versate un po' di brodo;  coprite e proseguite la cottura a fuoco molto basso per 2 ore circa,  mescolando di tanto in tanto e aggiungendo gradualmente altro brodo bollente, quando necessario.  
Verso fine cottura, unite la luganega tagliata a pezzi regolari.
4) Fate tostare  2 cucchiai di farina in un padellino con una noce di burro, finché diventerà color nocciola;  unite il concentrato di pomodoro diluito con un mestolino di brodo e aggiungete il tutto alla carne,  filtrandolo con un colino;  mescolate e lasciate addensare per qualche minuto.
Servite l'umido con la polenta.

mercoledì 3 ottobre 2012

Salsa allo scalogno

Chi è che non usa lo scalogno in cucina ?, è molto versatile ed ha un sapore che sta fra la cipolla e l'aglio.
Più aromatico della cipolla, ma meno forte dell'aglio, è perciò consigliato anche per mischiarlo alle insalate crude estive che tanto sapore conferiscono alle insalate.
Questa è una delle ricette che volevo darvi da tempo, ma non faccio mai in tempo a fotografarla, l'avevo postata il 28.\10.2004 nel forum di cucinait.
E' una salsa adatta per accompagnare bolliti, carne arrosto, e anonime bistecchine. provatela e se trovate lo scalogno francese che è un poco più grosso, è ancora meglio perchè si sbuccia facilmente.


SALSA allo SCALOGNO

500 g scalogni
½ bicchiere vino bianco Pinot
2° 3  cucchiai bechamel
sale e pepe q.b.
1 manciatona di montasio grattugiato o formaggio da voi preferito (se non è grattugiato, scioglierlo insieme allo scalogno a fine cottura.

Sciogliere un poco di burro, e stufare lo scalogno tagliato a fettine sottili.
Portare a cottura con un filo di vino bianco, il sale e il pepe.
Passare lo scalogno cotto al minipimer insieme a 2 o 3 cucchiai di bechamel, sale e pepe q.b e una manciatona di parmigiano grattugiato.

Il parmigiano si può  sostituire con il formaggio che preferisci tipo il grana o  il fossa, se sono formaggi che non si possono  grattugiare, li potete sciogliere con lo scalogno.


Il mio dente duole sempre su un buon sugo al Gorgonzola, ne faccio sempre in più in modo da condirmene un poco anche con questo delizioso formaggio.



Volendo, ci potete condire anche due spaghettini, sopratutto con il gorgonzola o il Fossa ^______^

domenica 30 settembre 2012

Zucchine trombetta piccanti

Premetto, la foto delle zucchine non è mia, il nome lo vedete ben visibile sulla foto.
Questo tipo di zucchine me le porta Mario un amico di Udine, sono buonissime e le foto le ho fatte ai miei nipotini mentre ci giocavano e le foto dei miei nipotini per me sono sacre, non mi piace farle girare per il web, perciò chiedo scusa ad aleonly, se ho usato una sua immagine.
Come detto, sono ottime e l'ultima volta ho provato ad arricchirle con ... 
Marco, curioso, vai avanti a leggere.


ZUCCHINE TROMBETTA PICCANTI
per 3 porzioni

1 zucchina trombetta
6 acciughe sott'olio
4 spicchi di aglio
olio e poco burro.

Polenta per accompagnamenti

Lavare le zucchine, tagliarle a rondelle e arrostirle in padella con un poco di burro e di olio, tenendole in un solo strato, prima di girare, salare appena appena in modo che rilascino la loro acqua di vegetazione.
Quando sono ben abbrustolite, appoggiarle in un piatto fondo.
In un altro tegamino, sciogliere poco burro con poco olio, mettere a rosolare l'aglio tagliato a pezzetti e poco dopo aggiungere le acciughe spezzettate.
Cuocere lentamente, finchè le acciughe si sono disfatte e l'aglio imbiondito.
Appena pronto, versare il sughetto di acciughe sopra alle zucchine, servire con la polenta calda.
Cibo di vecchi tempi, cibo da rè.


Zucchine abbrustolite.


Acciughe che si stanno sciogliendo.