Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

sabato 20 luglio 2013

Polenta bianca

C'è chi ha troppo caldo, chi sta al fresco, ma quando una cosa è buona è buona, punto e basta.
Mi è bastato vedere il brutto temporale di alcuni giorni fa ... in montagna il freddo si fa subito sentire ... e così ho preparato due involtini di carne per noi due pellegrini e ho preparato una buona polenta bianca da mettere in tavola.
Buoni buoni, ci siamo riscaldati quel tanto che basta per stare bene. Vi metto solo la polenta perchè gli involtini sono comuni bistecchine con del prosciutto e un buon puccino.


POLENTA BIANCA
per 1/2 kg di farina bianca Mulino di Ferro

1 confezione di farina di mais bianca per polenta 
seguire le istruzioni indicate sulla busta della farina.



Vi riporto le notizie già esposte qui:
La polenta bianca deriva dalla cariosside del mais bianco, varietà maggiormente pregiata di mais e dal sapore più delicato.
La storia gastronomica del Veneto è legata a un piatto molto importante “la polenta” e quando si parla di polenta si intende in genere la polenta gialla ottenuta dai chicchi del mais giallo marano.Sino al secondo dopoguerra, nel Polesine, nel Trevigiano e nel Veneziano si cucinava soprattutto una polenta bianca, considerata di maggior pregio.Il mais utilizzato è bianco perla, acclimatatosi maggiormente nella pianura veneta da molto tempo.Giacomo Agostinetti, agronomo di Cimadolmo, nei suoi “Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa” segnala la presenza diffusa di un sorgoturco bianco già a fine seicento.La maggior diffusione si ebbe nella seconda metà dell’ottocento grazie alla conservabilità più prolungata, le pannocchie sono affusolate, allungate, con grandi chicchi bianco perlacei, brillanti, e vitrei.Dalla macinatura dei chicchi si ricava la polenta bianca detta anche “di Treviso”, fine, delicata e saporita.La polenta bianca si accompagna con diversi piatti di pesce povero di fiume e di laguna.Un tempo, nelle campagne si usava consumarla con il latte freddo, ottenendo una sorta di semolino molto digeribile per bimbi e anziani.Per ogni litro d'acqua calcolare: 300 g di farina di mais per una polenta soda, 250 g per una polenta di media consistenza, 200 g per una polenta molto tenera.

venerdì 19 luglio 2013

Pesto di rucola selvatica

Della serie, non spentolare quando gira qualche golosone per casa ... volevo fare assaggiare questo pesto a due amiche e sono capitate proprio mentre terminavo l'ultimo giro di robot.
Taglia il pane a fette e spalma con poco pesto ... una fettina tira l'altra e così sono riuscita a conservarne una porzione per ciascuna.
Le dosi sono a occhio, ma la bontà è unica e delicata.


PESTO di RUCOLA SELVATICA
3 porzioni abbondanti

rucola selvatica (quest'anno ne ho anch'io nell'orto)
1 sacchettino di pinoli
1 spicchio di aglio
2 pomodorini secchi (senza rinvenirli)
olio
sale e pepe macinato al momento

Inserire nel robot i pomodorini secchi con i pinoli, avviare qualche secondo per frantumarli, unire la rucola mondata, lavata e asciugata molto bene, il sale, il pepe e un goccio di olio.
Avviare il robot, aggiungendo piano e a filo l'olio bastante per ottenere una crema omogenea e morbida.
Ottima per condire pasta o riso o anche un'anemica bistecchina.
Gnam gnam

giovedì 18 luglio 2013

Coda di rospo in padella

Avevo voglia di pesce, ho visto questo pezzetto di coda di rospo e me lo sono preparato in padella.
Ottimo e veloce ... mi è rimasto un poco di sughetto e mi sono condita la pasta il giorno dopo.


CODA di ROSPO in PADELLA
per 1 porzione

1 piccola coda di rospo
1 patata media
1 cucchiaiata di capperi dissalati
1 dozzina di pomodorini datterini
poco olio

Appoggiare sul fondo della padella 1 picolo scalogno tritato, appoggiare sopra la patata lessata e tagliata a rondelle, la coda di rospo e guarnire con pomodorini interi e capperi.
Coprire con il coperchio e avviare la cottura a fiamma mediobassa.
Appena il pesce è cotto, restringere il sughetto e servire caldo.

mercoledì 17 luglio 2013

Tortino di zucchine e qualche fiore

Zucchine a gogò, in due giorni e con questo caldo, abbiamo avuto un'abbondante produzione.
Solo che ero rimasta senza cipolle di scorta e quindi ho rimediato con quello che avevo.


TORTINO di ZUCCHINE e qualche fiore
per 3 porzioni

2 zucchine di media grandezza
1 piccola carota
2 spicchi di aglio
1 piccolo gambo di sedano
6 fiori di zucchina
1 rametto di timo fresco
olio q.b.
formaggio grattugiato
sale e pepe q.b.

Preparare un trito con l'aglio, il sedano, la carota ed il timo.
Cospargere il trito in una terrina da forno con un filo di olio.
Lavare e tagliare a rondelle le zucchine e sovrapporle a strati sopra al trito, spolverando con poco sale e pepe.
Aprire i fiori delle zucchine, togliere il pistillo centrale e formare una decorazione sulla superficie.
Cospargere con una generosa manciata di formaggio, un filo di olio e mettere in forno caldo a 200°
per 1/2 ora circa, finchè la superficie risulta ben dorata.
Buono sia caldo che freddo.


Zucchine da infornare


Tortino guarnito

martedì 16 luglio 2013

Terrina di melanzane e patate

Ecco un'altra ricetta adatta alla stagione e fatta con i primi prodotti dell'orto.
Prima le continue piogge e il freddo non lasciavano crescere nulla ... ora mi sa che di fa diventare vegetariani.
E ben vengano le verdure di stagione !!!


TERRINA di MELANZANE e PATATE
per 3 porzioni

1 melanzana lunga
1 patata grande
1 cipolla ramata grande
pomodorini ciliegini
4 fette di pancetta coppata
qualche fiocchetto di formaggio salato
origano fresco
poco olio
pochissimo sale

Pulire, tagliare e grigliare la melanzana, la cipolla e anche la patata.
Bagnare appena con l'olio le verdure grigliate.
In una terrina da forno distribuire la cipolla sul fondo, coprire con qualche fetta di patata, la pancetta, qualche fiocchetto di formaggio salato ed infine sovrapporre con le rimanenti fette di patate, melanzana e terminare con una spolverata di origano fresco, pomodorini tagliati a metà e una generosa manciata di formaggio montasio grattugiato.
Infornare a forno caldo 200° per 20 minuti circa, finchè si è formata una bella crosticina dorata.


lunedì 15 luglio 2013

Calamarata alle vongole

Ohoiii, anch'io mangio la pasta e quando ci faccio festa, festa è.
Carlo preferirebbe sempre pasta al burro o con l'olio o con poca carne macinata soffritta, ma io non sono sempre d'accordo e quindi qualche giorno fa mi sono tolta uno sfizio e Orsomio ha gradito.
Domenica c'era anche Orsino (che sornione, si è leccato i baffi).


CALAMARATA alle VONGOLE
per 3 porzioni

250 g pasta tipo calamarata
1 vasetto di vongole
1 pezzetto di carota
1 pezzetto di sedano
1 bel ramo di origano fresco (usato solo le tgenere foglioline)
3 gambetti di prezzemolo
1 spicchio di cipolla ramata
1 cucchiaino di salsa Ajvar 
olio - sale e pepe q.b.
formaggio grattugiato se si desidera

Tritare finemente le verdure e soffriggerle dolcemente a fuoco basso aggiungendo poco vino bianco e l'acqua del vasetto delle vongole, per stufarle per bene.
Infine salare, e aggiungere 1 cucchiaino di salsa ajvar per rendere il sughetto piccantino, amalgamare e per ultimo aggiungere le vongole.
Cuocere la pasta, scolarla senza sgrondarla troppo, versarla in una terrina, aggiungere il sugo di vongole, mescolare e servire nei piatti.
Chi vuole aggiunge il formaggio e un piccolo giro di olio se è gradito.


Foto http://www.ethnicidaho.com/2010/08/ajvar.html  (non ho a disposizione la mia fotoclick) altrimenti vi metterei la mia foto.