Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois

Foto di Stefano Spangaro - Cral Voltois
Vita genuina di montagna ... Voltois UD

sabato 17 gennaio 2015

Presepe di Villa Santina

Alcune foto di questo presepe, formato di una sola bellissima capanna, la Madonna, Giuseppe e il Bambin Gesù, ve le ho già postate, ma fra quelle non c'era ancora il bambinello perchè era prima di Natale.
Questo presepe è nella piazzetta lungo la Via principale. Le statue sono state intagliate nel legno.

PRESEPE di VILLA SANTINA






Non ci sono parole per descriverlo, però ci metto la storia di Villa Santina di cui conoscete già due particolari ... 
la cascata Radime, detta "Farine dal Diaul" con la sua leggenda
la chiesetta della Madonna del Ponte, situata vicino al Tagliamento e al Col di Zuca

STORIA
Villa Santina (Vile in friulano
È uno dei 28 comuni della CARNIA che si sviluppa in un ampio pianoro che arriva sino alla cittadina di TOLMEZZO
L'unica frazione del comune è Invillino (Divilìn), uno dei borghi più antichi della Carnia.
Il  comune é in località Col di Zuca e nei pressi della Pieve di S. Maria Maddalena (Col Santino), le origini sono preistoriche  e paleocristiane e Villa Santina ha cambiato nome nel 1867, il nome precedente era Villa di Invillino, essendo allora frazione del vecchio comune di Invillino; il nome attuale deriva dal Col Santino (402 m) alle cui pendici sorge l'abitato.
Nelle immediate vicinanze, più precisamente sul Col Santina, si può ammirare la Pieve di Santa Maria Maddalena con all'interno un bell'altare marmoreo del Settecento e la chiesetta della Madonna del Ponte, situata vicino al Tagliamento e al Col di Zuca.
Sulle pareti rocciose dell'abitato, solo in occasione di abbondanti precipitazioni, sorge la cascata Radime, detta "Farine dal Diaul" (Farina del diavolo, secondo una leggenda del posto); la sua altezza è di ben 230 m.
Altro punto di riferimento cittadino e culturale è la vecchia stazione ferroviaria, dove vennero girate alcune scene del film Penne Nere con Marcello Mastroianni (1952) e  nella piazzetta c’è una bellissima e vecchia locomotivadi quei tempi.

venerdì 16 gennaio 2015

Un affettuosissimo saluto

Gamba de legn Milano - 

UN AFFETTUOSISSIMO SALUTO

Giro e rigiro attorno a questa bellissima poesia e in cuor mio avrei voluto leggerla e rileggerla al mio dolcissimo papà che da 36 anni non c'è più.
Avrei voluto coccolarmelo in vecchiaia, come lui ha fatto con me quando ero piccola e  quando ero ormai sposa e mamma.
Era tramviere  e ha guidato anche il tram della linea 1 col sole, col freddo, col caldo, con la neve e la scighera, sempre puntuale, 10 minuti prima ma mai 1 minuto dopo.
Un padre meraviglioso e amorevole che se ne è andato ancora troppo giovane, ha fatto in tempo a conoscere solo la mia prima bambina, il secondo è arrivato 4 anni dopo la sua scomparsa.
Sarebbe stato un nonno stupendo, aveva in serbo per loro tante favole inventate lì per lì e invece un freddo giorno d'inverno se ne è andato in punta di piedi in un attimo.
Oggi sono 36 anni che non c'è più, mi è mancato, mi manca e mi mancherà sempre, oggi avrebbe 93 anni ma anche se ne avesse 100 e passa, sarebbe sempre il mio meraviglioso papà.

http://www.lascighera.org/turismo-in-tram-la-linea-uno

LETTERA 
di UN PADRE ANZIANO a un FIGLIO
 Cristiano Miele   di:   http://www.sorrriso.it/2012/index.php

Se un giorno mi vedrai vecchio: 
se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi... 
abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo. 

Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere... ascoltami, 
quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi. 

Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare... 
ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno. 

Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario 
e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l'abc; 

quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso... 
dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: 
la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti. 

Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, 
vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l'ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi. 

Quando dico che vorrei essere morto... non arrabbiarti, 
un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. 

Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive. 
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. 
Dammi un po' del tuo tempo, 
dammi un po' della tua pazienza, 
dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l'ho fatto per te. 
Aiutami a camminare, 
aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza 
in cambio io ti darò un sorriso e l'immenso amore che ho sempre avuto per te. 
Ti amo figlio mio.
Cristiano Miele

*** della "scighera" la nebbia di Milano, vi parlerò più avanti in un altro post.
Foto del web: http://www.lascighera.org/radiobandita-radiospettacolo-sulla-nebbia-auguri-scighera

giovedì 15 gennaio 2015

Alba sul Tinisa

Questo è un regalo della nature, che ci concede in queste bellissime giornate all'alba.
Le foto sono fatte dal mio Matteo

ALBA sul TINISA
foto di Teo 683

Il Monte Tinisa domina il nostro bel paesino Ampezzo








Il Monte Tinìsa (Tinìse in friulano) è una montagna delle Alpi Carniche, alta 2.120 m. Si erge tra i comuni di Ampezzo e Sauris(provincia di Udine), nella Carnia occidentale.
Dal rifugio Tita Piaz (Ampezzo) in ore 3 ore si giunge sulla Cima est, 2080 m. Dal rifugio si segue la pista forestale che porta a casera Tintina. Da qui si parte il sentiero attrezzato "De Monte Pascul - La cresta nel cielo", che dapprima attraversa diagonalmente il ghiaione fino a giungere alla base della parete, quindi per roccette con passaggi di primo grado si giunge in vetta.
Il percorso per la raggiungere la cima di quota 2120 m prosegue lungo l'aerea cresta, con alcuni tratti di facile arrampicata a volte esposti (attrezzature rinnovate nel settembre 2012).
Dal rifugio Tita Piaz si segue la pista forestale fino a casera Tinitina, 1495 m.
Da qui si segue il sentiero che passa tra pini mughighiaione. Fino a giungere al malpasso di Tinisa. Passaggio di pochi metri su una cengia.
Da qui iniziano delle roccette che terminano con una paretina attrezzata di primo grado che porta alla cima 2120 m in circa 3 ore e mezza.
http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Tinisa




mercoledì 14 gennaio 2015

Mundeghili o Mondeghili

Mundeghili, quanti ricordi mi riportano alla metà anni 50, quando ho conosciuto la Sciura Mariuccia Bianchi milanese doc e madre di 3 figli di cui una mia coetanea.
Il profumo di quei mundeghili lo sentivi al lunedì, perchè a quei tempi era abitudine preparare un buon brodo alla domenica e la carne lessa rimaneva in dispensa in attesa di fare la suddetta fine.
I Mundeghili sono polpette, ma quelli veri sono particolari.
Vi metto una mia vecchia foto di polpette, ma in questi giorni mi è venuto fra le mani un quadernetto con la ricetta originale datami dalla Mariuccia; il segreto sta nella mortadella di fegato che un tempo si trovava facilmente sui banchi del Cérvelè alias salumiere.
Già a Milano era difficile trovarla, dopo quella brutta storia della mucca pazza, hanno eliminato tante cose buone, e qui non sanno neppure cosa sia.
Mi toccherà ripiegare sulla mortadella normale, ma per me diventerà una passeggiata nei ricordi, il profumo di quei Mundeghili e la simpatia della Sciura Mariuccia, che non ci lasciava solo annusare queste godurie ma ce ne dava sempre una.


Foto web di: www.bermis.it

Foto web di http://www.lovetaly.it/rest/images/2010/12/10/567.jpg?minImageFormat=800px
Questo tipo di mortadella di fegato sono riuscita a mangiarla diversi anni fa

MUNDEGHILI in IN BUN MENEGHIN
MONDEGHILI in ITALIANO
Le dosi esatte non me le ha date, ho solo visto la Mariuccia farle alcune volte.

La ricetta, nata per il recupero del manzo avanzato
prevede un impasto arricchito con salsiccia a nastro
mortadella, possibilmente di fegato, per dare più sapore
pane bagnato nel latte, meglio ancora se mollica, 
uovo ben battuto
formaggio grana grattugiato 
aglio o cipolla 
noce moscata

I mondeghili devono essere fritti nel burro rosso spumoso, lo stesso che dovrà essere usato per schiumarli una volta disposti nel piatto di portata.


STORIA 
curiosità e origine del nome

Mondeghili e la sua forma sferica e singolare = mondeghilo, sono una delle parole che centocinquant'anni di dominazione spagnola hanno lasciato nel dialetto di Milano. 
- Francesco Cherubini nella sua opera Dizionario Milanese-Italiano (Milano 1839), scrive:   "Mondeghili: specie di polpette fatte con carne frusta, pane, uovo, e simili ingredienti".
Mentre in Italia il termine polpetta si riferisce ad una preparazione prevalentemente tondeggiante a base di carne trita, a Milano questo stesso tipo di preparazione viene indicata con il termine mondeghilo, o ben più spesso, mondeghili perché non è uso gustare una singola polpetta.
La parola mondeghilo/i deriva dall'arabo "al-bunduc". 
È infatti questo popolo che insegnò a quello spagnolo l'uso di confezionare una sfera di carne trita, per poi friggerla.
I castigliani chiamarono questa preparazione "albondiga". Da quest'ultimo termine, noi milanesi avremmo ricavato la parola albondeguito che, successivamente, diventò albondeghito, per arrivare in tempi più recenti a "mondeghilo".

Piatto a Denominazione Comunale
La De.Co. (Denominazione Comunale) sta a indicare l'appartenenza di un prodotto, di un piatto ad un territorio. La De.Co., non essendo un marchio, ma un riconoscimento dato dall'Amministrazione Comunale a prodotti gastronomici legati al territorio comunale ed alla sua collettività,  non si pone sullo stesso piano delle denominazioni d'origine. È un primo segno di appartenenza che la popolazione di un territorio vuole far conoscere all’esterno e riconoscere nel contempo come suo.

martedì 13 gennaio 2015

Foto del 28.12.2014 - 2a parte

Seconda parte delle foto scattate dal mio Matteo

NEVE di FINE ANNO 2014
Foto di Teo 683



Foto della Foresta di Ampezzo

















lunedì 12 gennaio 2015

Foto del 28.12.2014 - 1a parte

Questa è la neve che ci ha regalato Babbo Natale per la sciata di capodanno.
Peccato ... era poca poca ma il mio Matteo è riuscito a fare delle bellissime foto che mi ha permesso di pubblicare sul mio blog.

NEVE di FINE ANNO 2014
Foto di Teo 683








Passo Pura


Panorama di Ampezzo innevata

Panorama di Ampezzo

Monte Amariana e valle del tagliamento

Panorama di Ampezzo e il percorso del Tagliamento